Manifestazione filo-palestinese a Cosenza- Ma Israele ha sempre l’impunità

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E’ una Estate atipica,  lunatica, oscillante fra la pioggia e il tiepido sole. Molte persone, in base a questo bollettino, preferiscono rimanere dentro casa ed imprecare. Tranne i guerriglieri israeliani che, sospinti da un governo determinato a compiere una pulizia etnica con pochi precedenti, bombardano, massacrano, sfamano e ammazzano innocenti palestinesi. Loro possono farlo, tanto sono sicuri di non ricevere i moniti finto-moralisti di Napolitano e le sanzioni dell’ Unione Europea e degli Stati Uniti, massicciamente impegnati a lustrare i premi per la pace e a stringere patti infami e sottobanco.

Gli Israeliani, che in passato hanno subito l’ Olocausto, i campi di sterminio e l’odio di un capo che con i baffetti di Chaplin si augurava la vittoria della razza ariana, stanno impunemente violando i diritti di un popolo. Einstein e Hannah Arendt, stimabili ebrei e non certamente nazisti di lunga data, dissero che il comportamento della loro patria verso i palestinesi “ricorda momenti che nessuno osa pronunciare”. La Palestina non è ancora libera e indipendente, ma vittima di una guerra pianificata cento anni fa da un manipolo di criminali che non sapeva convivere con persone di diversa etnia, cultura e religione. Perciò i palestinesi piangono, combattono e pregano che gli organismi di tutela del diritto internazionale blocchino gli israeliani criminali.

Questo pomeriggio, nonostante i chilometri che separano Gaza dalla Calabria, in Piazza XI Settembre a Cosenza, un buon gruppo di filo-palestinesi (arabi, cosentini, esponenti di Sel e comunisti) ha manifestato per chiedere più giustizia e rispetto. Con le bandiere della nazione che amano e ricostruendo scenograficamente le morti infantili delle bombe, hanno indicato i nomi dei mandanti di questa strage infinita e mal raccontata. Senza il timore di venir accusati di anti-semitismo.

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